Il grano che bruci...si effettivamente somiglia a ciò che sei...brucia...brucia devo averti detto ri sera, oppure è stato in un altra vita...non lo so più.
Linguacce di gerani...si, metafora che ci sta...anche perchè, potendo, è di linguacce e smorfie che vivrei, ma accendendo balconi, che del buio sono un po' stanca.
Urlo...c'è tempo per essere una foto antica. Qullo va ben per le lapidi. Ti auguro ogni felicità. Fiore
IL BUIO è IL MIO....LE LINGUACCE LE TUE...TI VEDO COSì...IL GRANO è QUALCOSA CHE è ACCESO SEMPRE DENTRO ME E DENTRO TE!...GRAZIE...BACIUZZI
HO RIGUARDATO....FANNO LE LINGUACCE!...MA LE FANNO IN MODO SIMPATICO...SORRIDENDO!...QUESTO INTENDEVO....GRAZIE DEL COMMENTO MY LADY..CIAO
i gerani visti da vicino non sono tanto belli come da lontano, sono inutili ai balconi spenti.......ma tra le linguacce c'è un fiume che conduce a qualsiasi percorso.,,,molto bella.
felice di averti condotto in qualsivoglia tuo percorso...nel grembo di qualsivoglia visione!...ciao
Ale
Ale,la tua poesia è ricca di simbolismi ora,è tardi,te lo dirò..domani! Notte!dormi bene!Dora
E tu che aspetti a ricambiare le linguacce?
Un abbraccio, ciao, mati
Sempre tutto morto, folle o spento....
dev'esse un bel periodo!
Cmq malinconica, triste e dolce, in qualche strano e assurdo modo....
Baciuzzi a profusione strana Ria :)