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Pubblicata il 01/12/2005
Durante quella folle corsa che è la nostra vita
mi ritrovai in un ghetto oscuro
che la retta via era smarrita.
Ahi quale impossibile situazione
esta strada deserta e malinconica
che nel pensier rinnova la mia angoscia!
Tant'è morta che poco più è esistere;
ma per trattar del ben che vi trovai,
dirò l'altre cose che v'ho scorte.
Io vi saprei dir come v'entrai,
ma riservo a me sola il ricordo
di quell'infermità mentale,
comune a me come a tutto il genere umano.
Ma poi ch'i fui all'entrata di una cantina giunta,
là dove terminava la strada
che m'avea annegato il cuore di menzogna,
guardai dalla stretta serratura
illuminata solo dalla luna solitaria
in speranza che la notte dopo non si sarebbe rifiutata
di mostrarcisi disgustata dal mondo.
Allor fu la follia un poco queta,
che nella mia mente s'era da sempre insediata.

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