PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/11/2005
Luna singhiozza da sola___a modo
nell’argenteo suo tempio mistico
- spazio intimo dell’amante greco -
per quelle funeste lame
ficcatele dal delirio dell’Efesto
che l’aspirerebbe muta e paraplegica
per elargire stolto genuflesso
[il trono migliore]
alla bellezza per me minore
sua Afrodite!

…allora giunse a norma la penombra,
per fendere l’ilare fardello dell’uomo perso
scandito ora in movenze abbronzanti
sotto l’esame attento del Sole di lassù.

oh mia dannata e dolce Luna
che t’offri a me straziata / senza piglio,
zarina incompiuta del pieno empireo…
resterai l’assoluta creatura agli occhi giusti,
quelli rinchiusi nella gabbia che non ride,
il mio teschio degente, e dolente.

io poeta a richiamarti dalla morte,
servitore scarno del tuo incanto,
nutriente.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)