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Pubblicata il 26/11/2005



Avevamo un vestito solo

Forse era per non perdersi di vista

Sotto, ognuno era solo

Non aprivamo mai tutte le porte.



Faceva freddo per le strade

Così era più caldo abbracciarsi.

O forse era più facile correre

inseguiti dai latrati fatti sirene

e dagli spruzzi di un idrante gigantesco.

E quando scappavamo, scappavamo

forse più da noi stessi che da quei mostri.

Ma se lo facevamo, era per tenere le porte aperte,

per non lasciare che dentro ciascuna di quelle case

forse pulite, forse scivolose di cera,

qualcuno si sentisse prigioniero

delle pallide pareti della sua cameretta



All’aria aperta per le strade luccicanti

Urlavamo aprite, aprite le porte!

Ma troppo spesso

dall’altra parte dell’uscio

soltanto silenzio.

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avevo 18 anni
nel 68
l'ho vissuto in pieno
è stato bello
anche il brutto..
credavamo in qualcosa
di vero
e forse
a qualcuno abbiamo fatto paura!
rifarei tutto
anche quelle corse pazze
con dietro...le divise
ti ringrazio
di avermi fatto ricordare

nino

il 27/11/2005 alle 21:06

C'è SEMPRE QUELL'ALTRA PARTE...E CI SARà SEMPRE....PERò CHE BELLO PROVOCARLA....CHE BELLO ESSER-CI.....MI PIACE QUESTA POESIA,IO DA SEMPRE HO GUARDATO AL 68 IDEALIZZANDO MOLTO.....CIAO
ALE

il 28/11/2005 alle 19:44

grazie..a volte è necessario perdere, per migliorare!

il 02/12/2005 alle 19:32

a Nino:

vorrei che tutti noi
"fossimo ricordati"
e "ricordassimo"
per quello che è stato

non una follia
non una fantasia
non una banalità

semplicemente la nostra, imperfetta, realtà.

così quando ti alzi
e ti chiedi"ancora?"
guardando la strada
che si riempie di colore
non senti nessuna porta
chiudersi dentro.

Non ci sono negozi
con le serrande abbassate
sul viale della tua vita

il 02/12/2005 alle 19:40