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Pubblicata il 24/11/2005
Non si misura in sofferenza un amore

Dirti che non avere nessuna tua riga
e non scriverla io stesso
sia una straziante e contingente condizione
non ha senso
perchè non si misura
in sofferenza un affetto
e tanto meno un amore
ma se quella fosse l'unità di misura
che possiamo oppure
che dobbiamo adoprare
bè allora sappi che accolgo
dentro questo mio tempo
la pena silenziosa di non averti
del non esserci
e del non accarezzare
con le dita delle parole la tua persona
la accolgo e ne faccio partecipe compagna
di questi interminati
millesimati attimi di privazione
di ogni riverbero diretto
di questo disperato nostro incontro
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Sono contento che voi (il plurale majestatis èd'obbligo..)
troviate tempo voglia ed interesse per leggere ed ancora di più per scrivere versi..
un grazie doppio o anche quadruplo..
Sergio

il 29/11/2005 alle 23:41