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Pubblicata il 24/11/2005
Momento di inaudita sventura,
d'innanzi a me la colpa s'affaccia come a far capolino tiene a mostrarsi la luna..
nessuna ragion d'essere, nessuna causa mortale può aiutar il mio essere ora messo a pregare..
mai ferita mi causò più dolore, la morte lenta, la vita stenta negli occhi suoi..
Dolore, Odio, Rabbia e Rancore l'animo mio inpietoso miete con sguardo severo le false presenze che ti socchiusero la porta al temuto cimitero...
Nessun perdono, nessun rimpianto...la persona più cara che capì e restò al mio fianco..
Urlare non serve, la voce è rotta,
cado leggero su panno di velluto che non ti rende giustizia..
Il valore è stato grande e reale, immortale per me la tua presenza..
Occhi blu come l'azzurro mio cielo..
resto qui..
ti penso e di nuovo prego...
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c'e tanto amore in questa poesia , ma anche tanto dolore,mi dispiace,ciao Rosa

il 24/11/2005 alle 15:54