Mesi passati a guardare
nella confusione della mia vita
una cosa sola ordinata
un foglio e una penna
cose comuni che avevo paura di impugnare,
comuni per gli altri, ma per me un significato:
dover ammettere il mio dolore
la mia forza di un tempo tramutata in vaso,
così fragile.
E' caduta la mia forza
e con un soffio mi sono ritrovata a raccogliere i frammenti di quella vetrata,
così bella agli occhi degli altri
ma che da vicino mostrava le sue crepe.
Le crepe si allargavano e si diramavano
e son rimasta coinvolta in questo vortice tagliente.
Ferita son tornata più forte di prima
pronta a un nuovo schiaffo
che mi ributti nel baratro.
La forza è un pregio simulato
una rappresentazione teatrale
è nel mio copione,
io sono la prima attrice
la più ammirata,
ma io non ho niente da dare
se mi levo la maschera,
è l'acqua che mi disseta
è il cibo che mi sazia
è il sangue che scorre nelle mie vene.
Ma qualcuno è riuscito a vedere il mio viso.