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mat
Pubblicata il 01/11/2005
leggero passare le ore
lascio che il tempo divenga
strappo a strisce le tende
che coprono la mia paura

rumore di tela strappata
rinviene dalle mie tempie
si propaga lungo le vene
sconquassa la forma del corpo

appeso a ciò che mi resta
agli stracci del mio presente
se avessi ancora le forze
guardarei il cielo distante

tu non guardami lontana
avvicina al vetro il respiro
e stringimi forte la mano
ho bisogno d'esser sincero


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noi ci nascondiamo ma ciò che usiamo ferisce i nostri orecchi perchè non è altro che un rumore di sconfitta e allora così coperti non siamo più noi ma solo una foto bruciata di ciò che eravamo, però spesso le tele sono sottili e basta una brezza calda a scoprirci e a farci capire che noi siamo ancora lì. Molto bella.

il 02/11/2005 alle 13:02

Vuotare l'animo dagli affanni e sentire una mano che ti porge sostegno.....è un desiderio di rinascita interiore e voglia di scorgere il cielo lontano per nuovi orizzonti.
Bella poesia, mati

il 07/11/2005 alle 00:17

bella...mare

il 08/11/2005 alle 22:00
mat

ti ringrazio soprattutto per il mati. adesso è la dolcezza che mi manca e non so come trovare..

il 08/11/2005 alle 22:14
mat

Sono contento di aver incontrato te, anche solo di sfuggita. la notte sarà passeggerà e non una soglia da attraversare a forza
notte mare

il 08/11/2005 alle 22:17

sei di una dolcezza che mi sconcerta...mare

il 09/11/2005 alle 10:17