PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/11/2005
Il borgo lento verso il mare scivolava
e la campana a festa rintoccava.

Nessuno sapeva che quel suono d'addio
inesorabilmente ti portava al tuo Dio.

Nei tuoi sogni mai nessuna festa
soltanto anni e giorni di tempesta.

Sulla carretta del mare eri partito
con piglio triste eppure ardito.

Ombre e fantasmi sulle onde minacciose
si rincorrevano sempre più smaniose.

Poi uno schianto, il buio dell'anima braccata
ti spinse ancora all'ultima bracciata.

La tua mano divenuta freddo artiglio
scese diritta ad un roccioso appiglio.

Ora sei lì, nero fagotto sulla spiaggia bianca
e il respiro da tanto ormai ti manca.

Passa una donna, un rosario tra le dita mette
mormora una prece e in cammino si rimette.
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io invece entro nel tuo animo sensibile bello come un profumo di rose...
un abbraccio freccia.

il 01/11/2005 alle 11:09

So che il tema si presta a tante interpretazioni, ma dalle mie parti è un tema forte, che spesso si propone tragicamente.
Grazie dell'attenzione, mati

il 01/11/2005 alle 11:30

La tua gentilezza nei miei confronti mi commuove.
Grazie, un affettuoso pensiero, mati

il 01/11/2005 alle 11:32

Una toccante poesia,descritta in maniera pregevole,
Ho rivisto anch'io le stesse immagini tristi di questo clandestino che" sulla carretta del mare era partito con piglio triste eppure ardito"pensando ad un futuro meno incerto di quello che lasciava,ma si presentava una tempesta furiosa..da lasciarlo lì come fagotto,sulla spiaggia bianca.
Alla bravissima sognatrice,un caloroso bacio Dory

il 01/11/2005 alle 12:31

Come al solito mi arriva puntuale ed azzeccato il tuo graditissimo commento.
Sei davvero dolcissima, un caro abbraccio, mati

il 01/11/2005 alle 16:39

Apprezzo molto il tuo commento. Per certi problemi spesso le lacrime servono poco, occorrerebbero soluzioni appropriate al caso.
Grazie, mati

il 01/11/2005 alle 16:46

Scatti d'una "buona" macchina fotografica che in poche sequenze hanno saputo raccontare "bene", una storia dei giorni nostri; e questo è, forse, il miglior pregio della lirica: attualizzazione della poesia. Cosa poco frequente.
La delicatezza di sentimento che pervade la poesia, poi, cara Mati, è frutto di quella meravigliosa anima che ti pulsa nel petto.
5!

il 01/11/2005 alle 18:27

La mia macchina fotografica è posta proprio davanti ad un mare le cui acque, spesso e tristemente, si colorano di sangue.
Non si può far finta di non sapere, è una quotidianità a cui non riesco ad abituarmi.
Commento che apprezzo tantissimo, grazie, mati

il 01/11/2005 alle 18:35

ti tengo d'occhio, sognatrice, perchè sei molto brava....
abbraccio per te
pat

il 01/11/2005 alle 20:32

Spero che il tuo occhio sia vigile e possa cogliere in profondità.
Un abbraccio e un grazie di vero cuore per lo sguardo che mi doni.
Mati

il 02/11/2005 alle 00:00

Un po' troppo scolastica, ma rende la triste idea di morire in terra straniera.
Er

il 02/11/2005 alle 14:41

Grazie per avermi letto.
Non sono riuscita a dirlo con volo poetico, è un pensiero che nasce da una triste realtà.
Un salutone di simpatia, mati

il 02/11/2005 alle 15:38

Grazie, sera; come al solito ci leggiamo.
Qui nella mia zona, di casi simili ne capitano tanti.
Ogni volta è davvero triste pensare alle mamme, ai fratelli e alle spose che non avranno una tomba su cui piangere il loro congiunto.
Notte e un bacio, mati

il 05/11/2005 alle 00:13

un tono antico per descrivere un nuovo orrore

il 05/11/2005 alle 17:19

Un dolore antico, ma sempre nuovo.
Grazie per il commento, mati

il 05/11/2005 alle 22:29

Grazie per la cortese attenzione per dei versi che non mi hanno affatto pensare ai giocattoli, bensì alla storia triste di sventurati, che hanno nome clandestini.
Per creare le rime ho fatto davvero uno sforzo da bambina, con simpatia, mati

il 11/11/2005 alle 23:18

Nessun fraintendimento, anzi, abbiamo voluto entrambi chiarire il concetto per affermare la stessa cosa, grazie ancora per il validissimo commento e speriamo sempre che la semplicità dei bambini possa illuminare ogni forma di poesia. Felice pomeriggio, mati

il 12/11/2005 alle 15:58

La poesia è bella anche per uno come me che non ama per niente le rime.....

il 14/11/2005 alle 22:04

Ti dirò che le rime l'hanno appesantita, me ne sono accorta quando l'ho riletta qui, ma ormai è andata.
Grazie per avermi attenzionato, felice notte, mati

il 14/11/2005 alle 22:43

Qualcuno ti ha scritto che è un po' troppo scolastica, forse per le assonanze e per le rime. Io ritengo invece che, proprio per la difficoltà di scrivere in rime, difficoltà data dal ritmo forzatamente musicale che induce a battere il tempo con il piede, quasi si trattasse di una ballata e non di una litania, tu abbia superato in maniera impagabile la prova. la poesia è molto bella, racconta un percorso, un cammino incontro alla terra promessa e, estremo atto di disillusione, quella morte ingiusta, proprio quando la meta appare vicina. Sei davvero molto brava- Lye

il 26/11/2005 alle 12:25

Grazie per il commento così puntuale ed articolato nelle parti.
Ogni commento mi è gradito, perchè mi induce a rivedere e a capire meglio quello cui accenno.
Io provo a scrivere ciò che avverto in me e fuori di me in maniera semplice, è il mio stile di vita la semplicità ed è la sola che aspiro a coltivare. Lietissima della tua attenzione, ti abbraccio di cuore e leggerò sempre le tue poesie che mi giungono come soffi intensi nella gioia e nel dolore, mati

il 26/11/2005 alle 16:02

Ho capito dove nascondi i tuoi capolavori...se fossi un editore farei pubblicare questa poesia in un men che non si dica..
non sono l'unico che tratta temi delicati; te in più ci aggiungi la resa visiva delle parole e la maestria della rima(oltre a una dosa di sensibilità mastodontica)...complimenti..

il 10/01/2006 alle 00:04

Dare uno sguardo all'umanità, che non sia pietà, ma comprensione, credo che sia un atto dovuto a chi si veste del nome di uomo.
Tu nelle tue poesie lo fai sempre, cogliendo i sentimenti più intimi, grazie, mati

il 10/01/2006 alle 00:15