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Pubblicata il 28/10/2005
Resto seduto
Ed il sole va via alle mie spalle
Stormi di uccelli mi passano davanti
Li odio!
Loro non sanno cos’è l’amore!
Resto seduto di fronte all’amico
Che mi ha sempre ascoltato
Ed ho sempre ascoltato
Il mare
Il vento mi porta le sue parole
mi carezza
ma porta anche le sue lacrime
Ad una ad una verso me
Mischiandosi alle mie
Ma con il sale bruciano le ferite
Che si sono aperte
e mai chiuse
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Forse gli uccelli non cinguettano d'amore, ma sanno sicuramente delle ferite degli umani, così come lo sa il tuo mare.
Buona giornata, mati

il 29/10/2005 alle 12:09

Ciao Mati,
anche loro mi hanno visto e come il mare dovrebbero sapere...
Grazie per esserti soffermata sulle mie parole.

buon fine settimana, Francesco

il 29/10/2005 alle 13:20

splendida. Forte diretta, esprime così tante emozioni quella piccola parola che blocca ogni cosa. Il mare piange perchè non è scoltato ma condivide il suo dolore con chi lo ama. Bellissima. A volte le persone non si rendono conto quanto male possono fare anche cercando di aiutare, perchè a volte una parola(o una lacrima) riapre vecchie ferite che preferivamo rimanessero chiuse, ma che in realtà non lo sono mai state.

il 29/10/2005 alle 14:01

Ciao Elaine e grazie per aver letto le mie parole...
hai scritto bene: molte persone non si rendono conto di quanto male possano fare cercando (a detta loro) di aiutare... soprattutto se questo aiutare è dettato da egoismo che preclude qualsiasi strada ad una costruzione sana di qualsiasi rapporto.
Molte ferite vorrei che si saturassero, ma chi le apre è sistematicamente chi non vorrebbe farmi del male...

grazie, Francesco

il 31/10/2005 alle 08:05