Ho riesumato un corpo d’un angelo;
il suo scheletro bianco eterno,
le sue parole come il gelo
il suo sguardo foco d’inferno.
Ho strappato la lingua della mia amata,
e l’ho messa nella bocca della Colomba,
ho preso il sesso dalla mia Fata,
e l’ho messa nella sua tomba.
Poi ho ridato vita al suo cuore e alle sue ali,
e l’abbiamo fatto sotto la prima mela,
abbiamo scostumato tu’le poesie sacrali
e ‘ssopito la fiammella d’una candela.
Ella ha volato fra la conoscenza infinita,
fra gli orpelli sacri dei misteri,
al cospetto della morte e della vita,
fra i cadaveri della mente edì cimiteri.