PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/10/2005
In ciò che restava
di un asilo nido
noi due sui seggiolini di plastica,
con due caramelle in bocca
e la carta tra le mani

Prima ci giocammo
come dei cartomanti
che indovinano la sorte
anche quando mentono.
E tu scartavi assi da sotto le gambe
come un topo che scava

Ma io mi arresi
per sfogliare un fante di picche
e per indicarti
i grembiulini appesi al gancio azzurro
con un buco al centro.

Non avrebbero più vestito le risa
ma come stracci
per spolverare addii
erano più che perfetti.
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accidenti lyedra, che bella poesia! malinconica ma anche rabbiosa, sintomo di personalità forte e al contempo delicata e protettiva.
un bel leggere, davvero!
ciao e un abbraccio
pat

il 25/10/2005 alle 16:10

E tu scartavi assi da sotto le gambe
come un topo che scava
...
c'è sempre qualcuno che bara nella tua vita...

il 25/10/2005 alle 22:12

solo un sospiro

il 26/10/2005 alle 00:37

dietro ad ogni ciottolo c'era una mia paura per la via verso quel sorriso smagliante che nascondeva sotto la lingua un temperino tagliente...e tutti mi dicevano:"va! starai bene lì dentro!" ma il mio stomaco m'avvertiva ch'era un inganno...e in quel viale presi un ciottolo e lo scaraventai in testa a quella suora...e il temperino tagliente all'improvviso cadde,da quella bocca che puzzava d'incenso!

il 29/11/2005 alle 18:46