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Pubblicata il 19/10/2005
Parole per urlare,
parole per convincere,
parole per convincersi,
parole nell’odio e nell’amore,
parole che vorrebbero morire,
sguardi e parole
e sospiri ed ancora parole.

E tu che non capisci la mia lingua,
tu che sei di un altro pianeta,
ascolta il lento sillabare del tempo
e, ad ogni lettera,
ti sembrerà di avere capito il discorso
che ti hanno fatto i miei occhi,
le mie mani
ed il mio mare con la sua tempesta,
e non avrai capito nulla
di ciò che è mio
di quello che è il mio mondo,
del senso che ho dato al divenire,
all’evolversi dello spirito che mi appartiene
ed a cui inesorabilmente appartengo.

Parole che non significano nulla,
parole che ho scritto per convincerti
e che non mi convincono,
giochi di parole inutili
per dimostrarti, ancora una volta,
di essere una colomba,
di sapere volare lontano,
dove tu non puoi raggiungermi.


1976...vecchia, ma ancora attuale.
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