PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/10/2005
I ragni e le formiche
Stanno abitando il mio sterno
Con microchip rossi
Sempre più asettici
E tanto deontologici
Da dosare cosa ci si scambia
Con un bacio.

La sala macchine
Ha orecchie a punta
Che captano segnali attorno
A due ombrellini giapponesi
Aperti sulle ginocchia
Monocromatiche

In questo tavolo da surf
Anche quando tutte le virate
Saranno rette,
Si troverà sempre un nuovo cerchio
Per raggirarle tutte
E un’onda ad affondare

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Oggi ho conosciuto un palombaro. Provava a spiegarmi che non è il buio nelle profondità marine a spaventare, ma il senso di vertigine nel vedere queste enormi piattaforme(lui fa il palombaro per un'azienda petrolifera) che continuano a scendere giù verticalmente senza avere apparentemente mai fine. E' lì che l'uomo si accorge di non avere pinne per nuotare, così come è scalando l'Himalaya ti rendi conto che non hai le ali per volare.
Un vortice si, tra paura e verità, tra desideri e impossibiliotà, tra salute e infermità.
Tra la possibilità di puntare e vincere o di perdere tutto. Io è qualche giorno che ho perso tutto, per cui possono anche spuntarmi ombrellini rossi sulle ginocchia.Ciao

il 13/10/2005 alle 14:51

io è qualche giorno che ho perso tutto..
io è qualche giorno che ho avuto tutto..

il 13/10/2005 alle 22:40

...non dai molto scampo. Ma forse hai ragione

il 14/10/2005 alle 00:55

Sala asettica, priva di vita salvo quei segnali che collegano ad una vita vera intensamente vissuta

il 14/10/2005 alle 19:39

Un solo VERBUM per la tua meraviglia in versi:

ILINX

il 15/10/2005 alle 22:37