Ed il mare ammiro in un fiero pensiero che si gonfia sincero oltre l’onda solcata dal veliero.
Su quel muro al sicuro, tra quel pero e quel cero, fra le note di un bolero, dorme placido un gatto nero.
Il delfino nell’onda, sembra palla sulla sponda o goccia blu che del mare è la ronda;
e di sinuosità egli abbonda come viso di Gioconda.
Oltre i pini s’innalza un canto, nel paese si prega un santo, la mia biro scrive a stento e in un valzer molto lento balla il vento col suo ritmo sempre attento.
Sale lenta quella luna tra i capelli di una bruna; lei non ha mai fretta alcuna e dell’ansia ne è digiuna.
Dal granello della duna ci cosparge di fortuna.