È già notte, e come sai,
vengo in cameretta tua
anche se è già tardi ormai.

Stai dormendo piccolino,
io ti guardo e mi commuovo,
pian ti stringo a me vicino
e sto fermo e non mi muovo.

Sai non voglio disturbare
i tuoi sogni di bambino,
non ti voglio sai rubare
quel che c’è nel cuoricino.

Vorrei solo con te entrare
nel tuo mondo, e da vicino,
poter poi ancor giocare
come fossi anch’io un bambino.

Come se fosse magia
mi addormento insieme a te,
e nel sogno c’è una via
e una porta giù dappié

“Permesso? Ti disturbo?”
“No papà, vieni pure,
t’aspettavo assai ansioso
per mostrarti questo mondo
dove è tutto assai prezioso.”

“Babbo mio,
nella vita che conosci
sempre è tutto ben reale,
tu comandi ed io ubbisdisco
come fossi un generale.”

“Però qui son io la guida,
prendi adesso la mia mano
nel sentiero dei miei sogni,
voleremo....piano piano”

“Guarda giù in quelle valli,
tu li vedi quei cavalli?
Sono bianchi e immacolati
sono magici, son alati”

“Di tutti i loro nomi io conosco.
Sai, c’è ne’ uno
che si chiama anche Francesco.
“Nei miei sogni
corre e vola come il vento,
lui mi ama tanto tanto
ed io son proprio contento.”

“Ogni notte ci troviamo,
quanti giochi poi facciamo!
Al mattino corre via
ma la sera puntualmente
c’incontriamo nuovamente.”

“C’è ne’ un altro
forse un po’ particolare;
sai un segreto?
Già non vuol mai più volare.
Se ne sta sempre lì al caldo.
Il suo nome? Lo conosci,
è il tuo babbo,
il nonno Aldo.”

“E vecchino ma è ancor forte
però dice che il futuro già non c’è,
che lo aspetta sol la morte.
Se potessi a lui spiegare
quanto ancora a me può dare:
mille ore per parlare,
altre mille per amare,
e mille ancor farmi sognare.”

“Babbo mio, guarda ora
quella dolce cavallina.
Quella bionda non la mora,
quella al nonno assai vicina.”

“Sai chi è? Un aiuto di darò:
indovina indovinello
il suo amor è il più bello,
tutti i mali lei ti sana,
il suo nome?
Ma è Liliana.”

“Anche lei non vola più,
se ne sta sempre laggiù.
Io li vedo molto poco
ma se puoi tu digli questo:
che nel cuor ho nostalgia,
che io vivo assai lontano,
e vorrei che la distanza
si accorciasse per magia,
e che il piccolo Paciano
fosse quì, a casa mia.”

“Federico, cosa fai?
vuoi volare ancor più in alto?
Sai bambino io ho un’età....
e a me certe emozioni
posson dar un soprassalto.
Per favore,
stringi forte le mie mani
e non farmi cader giù
che quassù siamo lontani.”

“Non tramare babbo mio,
sono io il capitano.
Stringi solo la mia mano,
voglio che tu veda questo,
quei tre piccoli nel cesto.”

“Sono dei bei puledrini,
forse un poco birichini,
però li amo per davvero
e ti giuro sono serio.”

“La piccina assai felice
gli hanno dato a nome Alice;
e quell’altra, che dorm’ora,
l’han chiamata Eleonora;
l’altro è dolce come il miele,
il suo nome è Gabriele.
Sono belli veramente
e il mio cuor a me non mente.”

Son i miei tre fratellini
e li sento a me vicini,
come c'insegnasti tu
ad amarci sempre più.

“Vi son altri bei cavalli
che circondan la mia vita
nei miei sogni di bambino.”

“Hanno ali risplendenti
ed il manto è come oro
anche lor son importanti
e per me son un tesoro.”

“Però voglio che tu veda
quella splendida puledra.
Guarda gl’occhi suoi lucenti,
anche lei è tutta bianca,
con riflessi risplendenti.”

“La conosci anche tu,
la conosci molto bene,
anni fa anche voi due
tanto avete corso insieme.”

“Nel suo cuor c’è solo amore
che mi da continuamente,
io l’adoro e per me è il sole
che mi scalda eternamente.
È per me bontà infinita
è colei che dal suo ventre
m’ha donato questa vita.”

“Ma cos’hai?
Sei forse stanco?
Chissà vuoi un po’ di riposo?”
“No bambino non son stanco,
oggi è un giorno assai festoso.

Devo andar ma tornerò,
per volare con te ancora,
nel tuo mondo di bambino
e scoprire, come ora,
che cos’hai nel cuoricino.”

“Dormi bene figlio mio,
e continua poi a sognare,
prego solo che il Buon Dio
su di te possa vegliare.”

Il Babbo