Ti aggrappasti alla libertà,
ad una cima troppo consumata.
Il ricordo di essere normali,
il grigio di una metropolitana.
Non si fa più caso alle tue lacrime,
ora si pensa a ciò che era.
Le nostre mani non possono
essere sempre chiuse.
Come in un ritornello
vorrei ritornare a cantare,
non dico proprio insieme a te,
senza le ali: ora si è liberi di volare,
sfidare una formica,
respirando il maestrale.
Inciamperò dall'ultimo pensiero,
e mi sveglierò.
Cosa m'importa
basterà guardare un gabbiano.
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