Che amore, quel maestro
con l'occhio sinistro semichiuso
da cerniere d'ironia...
Gioca di rigore in diagonale all'orologio,
segna il goal della parola al controcanto
dell'ancella calva che cammina il fango.
Posa la giacca sulle spalle del rancore
divide il pane e l'acqua benedetta al tricolore.
Che amore, che amore quel cane
col mazzolin di fiori in bocca,
sonnecchia sulla porta di casa
bestemmia al nero della luna
s'annoda la coda, morde amorevole
la zampa alla barbona tutta riccioli e folklore,
si, si, è pipì d'amore.