scendo le scale del metrò
che con più voglia non si può
fendo una folla di fantozzi
dai gessati ai più rozzi
che m’ingloba tra variazioni goldberg
per infinite puzze
per fortuna dall’interno di questo fantoccio
nessuno mi può riconoscere
nemmeno io
un singhiozzo ristagna dietro una strafiga
plastificata
altri incespicano qua e là
sempre piuttosto di fretta
i popcorn sono finiti
ma stasera é diverso
si la porto a ballare