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Pubblicata il 27/09/2005
Arida è tuttora
e per molto tempo ancora lo sarà
l’ignara collina che discende
sull’insanguinato asfalto.

Lo contempla
assorta nel suo pentimento
che avaro è stato per le bestie
in cinica attesa di capovolgerlo.

Solo allora il tonfo assordante
è stato sovrano di quello spicchio
di roccia assolata,
fuggito è ora lontano
col vento caldo di scirocco
lasciando in cima alla memoria
il posto ad un eterno silenzio
che fa dolere le ossa
e fascia d’opprimenti bende
l’insostenibile senso d’impotenza.

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si, riandare a quei luoghi dove si è sparso sangue di eroi è come essere colpiti dall'immenso maglio dello sgomento che tu riesci splendidamente a raffigurare in questa splendida rievocazione
buenas dias Marco
LL

il 27/09/2005 alle 09:49

Ciao Marco, è bello ritrovarti e grazie per la tua visita...
Bellissimi versi per ricordare chi con la forza della coscienza cercava di eliminare il putrido...ed è stato eliminato....
Molto bella e molto vera !
un abbraccio, ti sorrido , saluti a tua moglie !
marcella

il 27/09/2005 alle 11:45

La terra della colliana che contempla la morte che è stata ai suoi piedi così brutale.
La terra che osserva l'indifferenza e che si fa corpo di carne ossa e sangue essa stessa per essere memoria e ricordo e impotente senso di sconfitta.
Bella questa tua che avevo già letto ieri altrove. Ciao

il 27/09/2005 alle 13:41

dolci le tue parole...
M'

il 27/09/2005 alle 20:39

...ed io, ricambiando il piacere...
ti...
spettinooooooooooo
eheheheh
Un bacio!

il 27/09/2005 alle 20:39

...ed ora dovrò capire...
chi sei!!!!!
ahahaha
Un sorriso...e grazie!
;-)
M'

il 27/09/2005 alle 20:40

impotenza e silenzio...macerano le corde dell'anima di fronte all'ingiustizia della società delle belve..bravo!..bei versi per nulla retorici..e non era facile..ciao luce

il 28/09/2005 alle 11:39

grazie luce...
In fondo avevo proprio paura di scriverla per la possibilità non tanto remota di cadere in facili retoriche...
Ti ringrazio ancora

il 28/09/2005 alle 20:10