Mi ritrovo a parlare di un indimenticabile passato
Nel silenzio di una buia stanza
Ove le voci echeggiano
E spaventano i fantasmi
Che trovan rifugio di notte
Tra le calde mura della mia follia.
Viaggia nel corpo una strana sensazione
Che lascia storditi i sensi
E non trovan appiglio al vero viver
E lascian spossare i saldi piedi
In vaghe fantasticherie
Da fanciullo incantato.
Come un gioco le cui regole son ovvie
Quegli istanti son già vissuti
Precedenti al tempo che trascorre
Tra le frasi che dalle labbra
Fuggono impazienti alla ricerca
Di un ricordo da dissotterrare.
Ma non è giusto il momento
E nella ragione trova poco spazio
Il mondo a cui lascio le mie speme
E che aiuta a creder
Nel desiderio di non spegner
Luce nella falsa realtà dell'ora.
Lascio scorrer le parole
Fino all'augurio di etichetta
Fino al momento che distendo
Stanco
Le membra
In una serie di rimorsi
E nella certezza della mia incoerenza.