prima dell’alba del gallo,
un bonzo coi ninnoli e l’incenso
ricama preghiere a un santuario
esultando della pioggia il canto
e come stormisce al vento
il fluttuare del salice alle fronde,
così “irasshai”, egli, (benvenuta)
salmodia della pioggia la discesa,
il mormorio che mendica la terra
goccia a goccia,
sotto le grondaie a cui si sdraia