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Pubblicata il 23/09/2005
Del canto che fu
notturni silenzi
e oggi ricordo
armonici suoni
e volti e sorrisi
e sogni e miraggi
di melodie virali
di vortici cuori
sfidanti la luna
gelosa d'amore
e con mani
protese bevevo
assetato di te.
D'un canto
io narro
e miscele e sapori
nient'altro rimane
se non maledetta
la disperata voglia
ancora di te e di noi,
e delle stelle
soltanto sognate
la fine di un sogno
io, oggi, dispero.

Marco
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sembra semplice,
sembra un niente,
ma in queste righe
c'è tutto il sapore
del tuo vivere.
Molto bella.

il 23/09/2005 alle 14:36

Un pò come la vita di noi tutti, così semplice ma solo all'apparenza perchè facile non è. Il sapore del mio vivere... ti ringrazio per questa espressione, un sapore un pò amaro che, fosse un bagaglio, vorrei smarrire alla stazione. Per poi ricominciare.
Marco

il 23/09/2005 alle 19:12