Questa mi piace molto....e non perchè è triste o cavolate del genere...ma perchè è un tuo percorso esistenziale e tu hai trovato le parole giuste,le parole tue,per esprimere tutto ciò che ti ha ferito,c'è la tua impronta più intima e sincera,l'impronta che nessuno vede ma che si può intuire....il viaggio verso casa parallelo al viaggio verso te stesso,verso il sentimento più profondo di te stesso che non trova più sbocchi...i mille perchè dilanianti...tutto si svuotava in quei giorni,la parte di te stesso che vedevi in lei si trasforma in una campagna buia e sconosciuta...bella la metafora della scuola....e poi quei puntini di sospensione,come un lungo respiro per ricominciare,come se in quei puntini di sospensione concentravi le tue forze per ripartire...il cammino che si fa incessante per ritrovare la tua parte perduta...è scritta bene,veramente bene...può essere l'inizio di un libro...o la fine.....bravissimo,ammiro il tuo modo di delineare la matassa che ti ha spinto a scrivere.....di trovare il bandolo della matassa stessa...la punta della penna da cui passa il filo dipanato della poesia......(dipanato credo sia giusto...boh!).....baciuz....