Ho accarezzato la tua pelle di seta nel mio viaggio
di assoluta quiete e nel silenzio delle mura
ho assaporato il dolce miele.
Con arte di pittore ho scrutato il tuo paesaggio.
Fra colline rosa dei tuoi alti fianchi,
tremante e solitaria,
la mia mano ha trovato quello che in un sogno immaginavo,
e che al mio cuore con candore hai donato d’ingenuità.
Con le dita ho tracciato l’orizzonte
dei tuoi occhi profondi e limpidi e luminosi ai miei.
Rispecchio d’amore che in penombra a noi complice,
ha squarciato come lama tagliente la mia mente.
Ho rastrellato i folti tuoi capelli,
che fra le dita rimanevano impigliati.
Ho percorso il tuo piatto ventre di donna,
di amante e di madre,
e il calore, e il sapore, e la passione
accendevano di fuoco le mie membra.
Ho sfiorato i tuoi gioiosi seni,
di color giallo grano,
che come tali han dato vita alla nostra vita.
E alti i tuoi fianchi salivano su di me,
e calda era ora la tua pelle di seta.
Quale celestiale creatura ha suggellato
il nostro incontro che fra tanti avrà gran memoria?
Quale sublime dono il tuo corpo
ha mai potuto dare al mio?
Le mani,
le nostre mani hanno aperto il libro della vita
e raccontato il capitolo passione.
E in calce i nostri nomi in eterno rimarranno