PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/09/2005

Svegliarsi tardi,
uscire al crepuscolo,
per vivere
il sospeso dolore
del tramonto;
per alimentare
le ombre dei gabbiani,
silenziosi
sopra i tuoni
della risacca.
Spendere il momento
della nascita d’un fiore
a calare la propria anima
in disequilibrio.
Oltre i cordoli di cemento
vedo stelle in terra,
fredde,
cadute,
spese negli inutili
desideri di potere
e notorietà.
Il dolce far niente
annulla il nostro coraggio,
ci rende cupi e voraci
delle nostre abitudini,
schiavi di una curiosità
pettegola e provinciale
ma ammettere
i propri errori
può far più male
delle stesse bugie.
Conoscere,
dissetarsi
di un punto fisso
e premere sulla ragione,
rendendola più viva…
come fare
a lasciarsi andare
nei flutti della corrente;
come mascherare
la nostra velocità.
In un tempo futuro,
ritroveremo
il nostro cordoglio
alla risurrezione
e non ne faremo minaccia
ma sicurezza;
una sicurezza che manca,
in questo continuo cercare
di essere normali.
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