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Pubblicata il 16/09/2005
Il tuo sguardo ultraterreno
conficcato nel mio stomaco,
basta meno di un sorriso
e la lama affonda ancora.
La lucidità si perde
in una lenta emorragia,
un'onirica agonia
che mi piega le ginocchia.
Come vorrei farti sanguinare
come adesso sanguino io,
spaccarti il cuore in due
trafiggendolo all'istante.
Ma riflessa nei tuoi occhi
la mia voce appare innocua,
un revolver caricato
con proiettili di seta.

Perdo sangue misto ad inchiostro,
perdo i sensi ed il controllo
e, per quanto sia affilato,
sono perso nel tuo sguardo.
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