Quando uscendo dalla notte
vidi la luce accecante dell'alba
scrivere il mio destino,
pensai che quella fosse la via.
La verità era diversa .
Stavo uscendo da un tunnel
per infilarmi in una buia caverna .
Imparai a strisciare
sul rasoio affilato
della mia disperazione
senza tagliarmi.
Il tempo si fermò.
Ero solo in quel labirinto senza luce.
Intorno, solo il battito
del mio cuore.
Avanzai lentamente
sperando di intravedere un luce
che potesse indicarmi un'uscita.
Non ne trovai.
Ad un tratto udii delle grida;
erano al di là della parete di roccia
del mio cuore.
Mi sforzai di udire nitidamente quelle parole,
ma non riuscivo a percepirne il senso.
Ero così "lontano" da quelle persone ,
da non poter capire i loro discorsi;
eppure solo un "muro" mi divideva da loro.
Cercai di scalfire la roccia ed uscire,
fuori;
ma non ci riuscii.
Il buio intorno a me si faceva più cupo.
Ad un tratto capii che era scesa
di nuovo la notte ,
perchè il freddo era più intenso..
Mi sorprese un terrore inatteso
di non riuscire mai più a trovare un'uscita.
Poi trovai un fuoco,
mi sdraiai sfinito
per la mia estenuante ricerca senza esito.
un calore benigno invase il mio corpo,
mi sentii sollevato, non tremavo più.
Non avevo timore di essere
in quel labirinto.
Non desideravo più uscire.
Pensando a quanto fosse
bello il sole,
breve e luccicante l'illusione dell'estate,
mi addormentai.