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Pubblicata il 14/09/2005
La palla infuocata è giunta al termine del suo giorno lavorativo.Bisogna scappare al più presto.Dinnanzi agl'occhi vi è solo polvere;case distrutte edifici in macerie.
Odore nauseabondo che sale su per le narici.Quello che era dipinto di rosso ora è nero.Corpi fossalizzati e carcasse animali lungo il cammino.
Formiche e ragni le ricoprono.Infiniti punti neri ricoprono ossa che un tempo erano unite,assiderati di quel sangue che una volta fu vitale.
Il tutto è silenzioso,di un' armonia catastrofica.Silenziosa la notte è calata.
La temperatura scende di molti gradi. Ci si sente privi di ossigeno ma si deve correre per scappare.Non vi è nessun animale,uccello vivo.
Solo un'aquila continua ad essere viva per volare in cielo.
Continua a spiarci e noi a scappare,col vomito in gola.
Ci deride.Ci osserva e ci uccide.
Non può uccidere anche me.
Stranamente questo percorso polveroso incendia i miei occhi.
Spettacolare miraggio,tetro cupo nuovo mondo.
L'era del cyber, l'era del nucleare.
Tutto ciò che ci fu ora non c'è e non ci sarà mai.
Non possiamo morire . Non dobbiamo abbandonare i nostri luridi stracci.
Queste mura...che un tempo furono case... Case piene di persone vive dove ora non regnano neppure le loro anime.
Questi corpi che un tempo si reggevano in piedi,ora umili servitori,umile cibo per insetti.
L'aquila incessante non potrà uccidermi. Perchè io sono il guaritore...Incessante mortale,il guaritore che scappa e lotta per queste vie desertiche sotto l'occhio vigente del Re Supremo.
Un' aquila non può assassinare l'ultima volontà del bene.
Addio,mio caro Frank. Oggi muori tu.
Si stà avvicinando...io scappo e ti lascio qui.
Scusa amico mio. Per me la morte può aspettare. Dona la tua vita al rapace che io riscatterò tutte le anime che ingordamente ha ucciso.
Si sta avvicinando. Amico scusa. ..Perdonami. ..Ma devo salvare l'ultimo mondo.
L'Aquila cade in picchiata . E' orribile, è insaguinata.
Puzza di morte. Puzza di odio. E' ricoperta da milioni di insetti...
I suoi potenti artigli si conficcano nelle disidratate pelli di frank...
Urla povero amico mio...
Gli artigli scavano il suo petto,il suo corpo è insaguinato. Le sue vene sembrano tubi ad alta pressione...Il sangue schizza ovunque...
e il rapace non smette di scavare...
In cerca del cuore....Il becco glelo conficca nel cranio e succhia il suo cervello.
Ha finito di rubare. E alza in picchiata e se ne vola all'inferno.
Il cielo prende con sè la crudeltà dell'aquila,il corpo di Frank...
Il cielo è cupo. Grigio. Si è innalzato il vento. raggi di sole con prepotenza squarciano il cielo innalzando un silenzio pressochè infernale...
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