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Pubblicata il 11/09/2005
Altrove

essere altrove
ma quel dove non so
via da questo posto da questo buio
da questa fioca luce ch'azzurra la stanza
ma non la fa più bella o confortevole o amica.
Via a seguire con lo sguardo vapori
nuvole di sbuffi dipinti
perenne condensa di preghiere di pioggia
e timori di tempeste alle messi
sulla pelle accaldata e negata di te.
E' un mesto rito questo
randagio sentire d’abbaiare alla luna
sorda ad ogni preghiera dei sensi
graffio la terra d'unghie scure
e di miele rappreso di carezze baci e sospiri
che sollevano il petto e affrettano il cuore
deraglia il quieto silenzioso rassegnato adesso
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...bellissima!

non è il mio stile nè tantomeno quello che amo di più leggere ma la tua poesia questa sera l'ho letta più volte perchè ho cercato nei sui versi le immagini della malinconica smania di "altrove" dell'uomo della terra ...e la dolcezza del suo sentimento/passione....

dipinta ad arte ha evocato in me molte immagini e sensazioni...

complimenti

a rileggerci
Hola
Marco

il 11/09/2005 alle 22:52

Quell'altrove di ognuno evoca ed accomuna.
Grazie
Zordoz

il 18/12/2005 alle 17:06

Altrove una speranza o frse una necessaria ipotesi dell'adesso e del qui, spontanea riflessione a ritroso dello spazio finito.
Zordoz

il 18/12/2005 alle 17:09

Immagini e sensazioni che smaniose a segurile portano correttamente altrove come hai detto...
La rassegnazione è l'adesso ed il qui
Zordoz

il 18/12/2005 alle 17:11

Nessuna rassegnazione Gail se non quella di essere coscente della ricerca dell'altrove, come una necessaria modalità del sentire.
Zordoz

il 18/12/2005 alle 17:13

Coi tuoi versi ci doni immagini molto nette di un amore che ha lasciato solchi profondi nel tuo cuore, ma urge la necessità di vivere facendo un viaggio che ti porti "altrove".
Il mio massimo voto e un caro saluto, mati

il 20/12/2005 alle 16:08