PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/09/2005

Chi la dipinge crudele
Sa.. come sa esser dolce

Nel suo rosa mantello
Macchiato da infiniti colori
D’anime

Proteggerti da ogni sofferenza
E’ il compito suo

La Grande falce
non guarda età

Né razza..

Rosa mantello depone
per la semina

Sgobba la contadina ..

Goccia che nutre le anime
piante a crescere

Nel suo giardino illuminato
da lumi accesi

Ogni stagione raccoglie frutti..

Così cadono le acerbe..
le belle ..quelle brutte

Le grosse o le piccole
e le mature..

Non vogliono
staccarsi mai..
rinsecchite sui rami..

Cura le malate,
per poi ..dolcemente ..
raccoglierle dentro grandi ceste..

E le dona alla vita..
sua acerrima amica..

Ammonendo :

“Ecco la tua sorte..!

Getta gli altri semi…
i noccioli...i grani…
gli innesti..

Ma una sola cosa voglio..
..che più non protesti…

Son IO... la morte!”


  • Attualmente 3.5/5 meriti.
3,5/5 meriti (2 voti)

caro pirro,...mi piace rispondere ai tuoi versi (ed al comm. di agave)con un'altra "provocazione" :

nel film"Brancaleone alle crociate"il regista,con un colpo di genio (credo),fa parlare la Morte in dialetto toscano.Perchè?
Buon divertimento(...così..senza impegno!)

il 10/09/2005 alle 21:58

dire che il tuo commento è poesia..è poco..
è un elogio a chi inconsapevolmente scrive cose più grandi di lui..
filosofare sulla morte e sulla vita è un argomento che può turbare le sensibilità di chi legge..
ma argomentare il passaggio tra il dolore della vita e la dolcezza della morte può essere anche perturbante...
io volevo rendere omaggio alla vituperata morte che è la sola ad essere "giusta" poichè non guarda in faccia nessuno!!
mentre la vita fa soffrire di più i deboli..

il 10/09/2005 alle 23:32

l'arguta e intellligente Fiore.. ti ha risposto
in...volgo!
che era quello che parlava l'armata brancaleone..
che guarda caso era lo stesso (molto simile) volgo che si parlava in calabria (zona sud) e in puglia ..
ed il volgo lo ha benissimo rappresentato dante (non quello dell'olio che guarda caso i migliori sono i toscani, i pugliesi e i calabresi) nella sua triologia che ha permesso ai preti di sottomettere il volgo..popolo..con la minaccia di inferno..purgatorio e paradiso (anche questa era una minaccia perchè se NON facevi quello che dicevano loro NON andavi in paradiso..
come vedi la dolce Agave credo che ti abbai risposto in amniera soddisfacente
ciao LUPUS e se non è così..
(non ci deludere)

il 10/09/2005 alle 23:39

Forse ...agave,forse.
Però per Dante,come per ogni cattolico,la morte non è altro che un passaggio.Anzi è la vittoria sll'effimera vita secolare,in vista della vita eterna.

Per chi non crede,invece,la morte è un evento definitivo.Un evento atroce; e parla paradossalmente una lingua dolce e arguta.E'beffarda e indifferente(come i motti toscani):prima di toglierti il sommo bene(la vita)ti dileggia facendoti sperare per la sua bellezza.Proprio perchè il bello non è che l'inizio del tremendo!(Mallarmè)
Solo i credenti accettano la morte...pregando e sperando nel meglio;noi...la odiamo pur convivendoci ogni giorno:la sua ineluttabilità definitiva sacralizza ciò che resta della nostra vita.
Ma guarda quel pirro cosa mi fa dire!
Ciao a tuttedue

il 11/09/2005 alle 14:51

ho cercato di rispondere a agave e anche a te.

Però devi smetterla di trascinarmi coi tuoi versi,in certi arzigogolamenti,...ma credimi ..è piu' forte di me.
bravo..grazie.

il 11/09/2005 alle 14:55

e perchè?..
è bello questo tuo verseggiare cazzeggiando...
e andare alla ricerca degli aneddoti...

il 11/09/2005 alle 15:29

La poesia si sà, sono pensieri dell'anima, seducono e fanno delle parole una "finzione" l'illusione che aiuta a vivere. Grande PIRRO con questo tuo cantico oggi riporti alla vita l'unica cosa viva che abbiamo, la morte. che non è mistica ma manifesta la sua potenza indifferentemente tra ricchi o poveri, e belli o brutti.

il 11/09/2005 alle 18:01

grazie viana per tutte queste belle parole..
ho aspettato in tanka tutta la notte..
pensi che mi farà male?
e tu dov'eri?..con l'abito e il cavallo?

il 11/09/2005 alle 20:30

Grande Roberto, grande nel poetare, grande nell'
argomentare, verità che non possono essere messe in discussione.
Ciao, Antonio Covino

il 12/09/2005 alle 00:31

chi non teme la morte..muore una volta sola..diceva qualcuno..La tua poesia lascia questa convinzione..profonda..ciao luce

il 12/09/2005 alle 10:19

è ovvio che certe verità così scontate non danno origine alla fantasia e alla paura...
molti fanno il bussiness sfruttando la paura della morte..!

il 12/09/2005 alle 16:22

chi non teme la morte..muore una volta sola..
e chi muore ogni giorno?
quanto la temerà?..
concetto filopirrossisticamente.. profondo!

il 12/09/2005 alle 16:25

La Morte è la maestra della Vita perchè nessuna delle due può esistere senza l'altra. Ad ogni morte è una nuova vita a comparire. Come vivere la vita non conoscendo la morte, come assaporarla se non sapendo che finirà? La Morte è misericordiosa quanto la Vita può essere crudele. Essa avvolge coloro che soffrono e dona pace. La Morte è necessaria quanto la Vita, come il Male è necessario quanto il Bene. Non bisognerebbe temerla, ma accorgliela come la fine di un viaggio che non sarebbe stato altrettanto pieno e vissuto senza che alla fine ci fosse lei ad attendere ognuno.
Splendida la poesia.

il 12/09/2005 alle 17:19

Bella immagine che dai del "Giardiniere" nel suo giardino di anime. Le cura le nutre,queste piantine. Ogni stagione raccoglie nelle sue ceste, i frutti,alcuni,acerbi, altri maturi,e poi..ammonisce la vita,dicendo ."Ecco, la tua sorte,..poi, getta altri semi,i grandi innesti. Poi conclude: "Ora una sola cosa voglio!, "che più non protesti..
"Son IO..la morte!."
Eccocon questo cantico hai esorcizzato la paura della Morte!..Bravo Roby,Con affetto Dory

il 12/09/2005 alle 18:58