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Pubblicata il 03/09/2005
Rauchi i tuoi versi di donna
attraversano la mia nuda anima
le parlano stonando
di lontano,
scale in sottofondo
di mezzi toni bemolle
salgono e scendono
ansimando gradoni di me,
vanno bussando a muso duro
sulle porte tenute socchiuse,
dietro alle quali
nascosti i miei molteplici io
inciampano nei deliri
dei più folli pensieri
disseminati ovunque
lungo tappeti cerebrali colmi d’acari,
mentre tu
dilagante e sinuosa
penetri senza un permesso
calpestando a tua volta,
violentando le mie pallide e vergini emozioni
disarmate
e tali
da divenire presto
come un logoro stuoino
da buttare,
solo un vacuo ricordo slavato
di ieri.

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