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Pubblicata il 08/04/2002
I tuoi ulivi sono bagnati di lacrime,
le tue strade di sangue.
Nulla più ti appartiene,
neanche un popolo.
Sei assediata, circondata,
una tempesta senza senso
si avventa su di te.
Hanno buttato sassi
sui tuoi profeti.
Ora buttano sassi
suoi tuoi uomini.
Da te si leva un lamento,
Gerusalemme.
La tua pianta della pace
è diventata la violenza.
Il tuo respiro è diventato paura.
Il tuo Spirito è nella notte del dubbio.
Sei segno della storia
che ritorna uguale e più atroce,
sei segno di uomini
che hanno circondato
le loro speranze di tenui fili spinati.
Sei segno di disperazione.
Che possa su te tornare la luce,
senza vinti né vincitori.
Perché il loro sangue
non giustifica niente e nessuno,
perché la Vita sola
tutto giustifica.
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Mi sembra che il tono di questa poesia sia sopra le parti e non partigiano "à la mode", e con immagini ben costruite hai reso bene questo augurio di pace.
Ciao
Axel

il 08/04/2002 alle 15:11

Ho risposto anche alla tua spiegazione per la "provocazione"
Ciao

il 08/04/2002 alle 15:12