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Pubblicata il 25/08/2005
Un porticciolo piccolo
e il molo che lo nascondeva
da tutto quel mare che non riuscivo mai a smettere di guardare,
finchè sentivo la voce di mia madre
che mi diceva che era tardi
che era ora di tornare.
E i bambini che nuotavano
dietro ad un pallone,
ed io, che, guardandoli,
di sogni ne avrò fatti un milione
dentro quel parco steso sul prato
o sopra una panchina,
e la più bella era quella
da cui potevo guardare tutta la calottina...
E certe chiesette sopra ai monti intorno,
fatte per chi aveva voglia di restare
solo veramente,
perchè per arrivarci dovevi sputare sangue
ma quando eri là il resto non contava
più niente.
Acqua, acqua, acqua e cielo all'infinito,
non mi ricordo più quante
volte ho pianto da bambino
perchè avevo paura
di lasciare quel mondo incantato,
finchè un giorno me ne sono andato
ma la nostalgia è rimasta sempre,
nel profondo della mia mente
un bambino, il suo mare
e tutta quella voglia di sognare...
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