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Pubblicata il 21/08/2005
Piangono rabbiose
le dee giovani e belle.
Mai più Amore toccherà le tue labbra
Telamone avaro.
Preziosoi e lenti
scendono,
danzanti,
i loro seni e i loro ventri
che si chinano al dolore
alla partenza
al funerale.
Il tormento non ti assale,
è un silenzio nel rumore.
Nei tuoi occhi non c'è Amore,
corre via,
non lo inseguire.
Non si volterà a guardarti.
Strida, urla, antichi pianti
la sua ombra ormai è lontana
non sprecare più il tuo fiato
non ne sei innamorato.
Ma il tuo cuore batte lento
scorre il fiume del tormento.
Mai Morte bacierà le labbra
di chi ingrato e assai funesto
non se n'era innamorato,
di un capriccio, di un peccato
che mille lacrime porteranno via,
via lontano, oh Telamone!

Vorresti esser baciato,
perderti alla delizia di finire
quello che mai è cominciato
di perder angoscia.
Ma Morte,
assai crudele,
non la inganni,
e per le rive del suo cuore
vaghi muto e senza Amore.
Che lontano ormai è andato,
Via lontano, oh Telamone!
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