Cadono gli occhi al sonno,
ignota l’idea d’ essere
gli alberi e la notte
sfiorano il respiro.
Fronde scarabocchiate
tolgono materia
all impastato silenzio.
Nell’ospizio delle civette
adatto corpo ed anima
al filare delle illusioni.
Come un malato a termine
Il battito del cuore
singhiozza silenzio,
cerca il seme della luce
nei versi già tracciati
dalla preghiera del padre,
“ e gli alberi e la notte
non si muovono più
se non da nidi “