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Pubblicata il 11/08/2005
Cadono gli occhi al sonno,
ignota l’idea d’ essere
gli alberi e la notte
sfiorano il respiro.
Fronde scarabocchiate
tolgono materia
all impastato silenzio.
Nell’ospizio delle civette
adatto corpo ed anima
al filare delle illusioni.
Come un malato a termine
Il battito del cuore
singhiozza silenzio,
cerca il seme della luce
nei versi già tracciati
dalla preghiera del padre,
“ e gli alberi e la notte
non si muovono più
se non da nidi “

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Molto bella questa tua opera,
sei molto bravo!
Dina

il 07/10/2005 alle 22:25