…
lo so, lo so, non ti vedrò mai
chi sei tu? ti chiamerò ci sei?
ed or che t'ho chiappato per quelle lunghe orecchie,
che tutto ascoltano e ripetono,
amplificate spore d'inespresso bisogno,
iterata monotona metafora d'ingegno…
io piccola pulce a scalare tua montagna adesso,
scavare irresolute gallerie d'immenso,
in archi di luce e laghi azzurri immerso,
e ad ogni dolce curva ritrovarsi intenso
io quante madri ho avuto non ricordo,
io faccio, disfo e dopo tiro accapo
il perchè starà da qualche parte,
non è così importante, e qui ti dico
se la critica è fonte di speranza,
spezzami forte allora, amore
17/03/03