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Pubblicata il 27/07/2005
Volavo libero nel mio santo
pezzo di cielo.
Dall’alto ho visto
un palpito di tentacoli.
Un polipo, nell’assolato silenzio di sabbia.
Tante volte si è rituffato
per essere sputato ancora, via
dalle più forti smanate del mare.
Ed il mio cuore si è slabbrato.
Pulsa e la ferita già annerita
sgorga un ritmo di sangue.
Il polipo si agita,
lucido della sua pelle
ancora per poco il funambolo
giocherà veloce ed elegante
nel delirio della radiosità.
Ed il mio cuore si spezza
dai tocchi che martellano via
il plasma denso a fiotti
dalle carni putrescenti.
Ed il marino animale
muore, nell’ultimo
tremendo friarsi di tessuto
tra il pastone rovente.
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