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Pubblicata il 25/07/2005
Sarà un mattino quando te ne andrai,
di fine estate
o di incipiente autunno.

La luce avrà mestizie preautunnali
e un brivido indeciso
percorrerà l’acacia nel giardino.

Io ti preparerò il caffé,
quello di sempre
tu lo berrai in piedi,
già di fretta.

Tra noi non ci saranno le parole
tipiche di un commiato
ma un silenzio
di cose inesprimibili e pur note.

Le mani avranno febbre di carezze
nei gesti consueti
e il tuo saluto
sarà quello di sempre,
un po’ distratto.

Nascosta tra le tende
ti guarderò partire
e poi la casa vuota avrà le voci
della tua assenza

Aleggerà nell’aria il tuo profumo
nella tua stanza
ed io la chiuderò per ritrovarlo
e illudermi di te.

Sarà un mattino quando te ne andrai.

E poi sarà
perennemente
sera.


Dona Flor

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Bella piacevole, da leggere rassegnata nel finale ad un destino già programmato..pier

il 25/07/2005 alle 19:05

Grazie per la tua lettura e per l'apprezzamento.

Ciao
D.F.

il 26/07/2005 alle 10:38

ti ringrazio per le tue parole gentili e lusinghiere.

Ciao
Flor

il 26/07/2005 alle 10:40

Ciao Pier, abbiamo chattato ieri, ti ricordi?
Grazie del tuo commento.
Ciao
Flor

il 26/07/2005 alle 10:42

Troppo buono (o buona) tu!

Grazie di cuore

D.F.

il 26/07/2005 alle 10:43

Fili l'attesa della separazione su leggere trame di versi, hai davvero un'eleganza insolita, complimenti, mati

il 28/12/2005 alle 17:12