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Utente eliminato
Pubblicata il 22/07/2005
Vivo in una fattoria di corpi… i pezzi di vita
parlano alle mie spalle, ho ancora troppe orecchie
per loro. Schiavo delle loro risate. Pupazzo di plastica
acida. Pensavo di poter pensare ma sono i pensieri
a pensare per me, schiacciato dentro e fuori dal mio
sogno, ormai costante… il mio incubo bipolare. Il tempo
si perde, in vano, per niente, dentro e fuori
e di nuovo dentro per uscire ancora, come sempre abortito.
Sto ridendo, ora credo piangerò.
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dai, non piangere. sono pure io come te. è una poesia molto triste, spero che tu sia già in vacanze. bacio

il 23/07/2005 alle 18:38