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Pubblicata il 15/07/2005
Non dormire pensando
a quell'attimo.
Mi infettavo delle tue lacrime
sulla mia camicia,
e rincorrevo il tuo dolore.
La morte mi dicevano è un
passaggio,inciampiamo
e ricadiamo nella luce.
Ma sotto quegli occhiali piangevi
esule di desideri,
mi stringevi forte attaccandoti
al braccio.
Volevo essere
un angelo scuro per portarti
da lui volando là,
ma non so dove, portando le tue lacrime
aldilà della soffenza convenzionale,
frutto di un albero oramai spoglio.
Non ragioniamo più col cuore
ma con lo stomaco a pezzi,
increduli di spezzare il ritmo vitale,
quasi rompere la catena di cui facciamo parte.
Tu piangi e ricami con le tua lacrime
un urlo adiacente al mio spavento.
Ho paura di ciò che sarà di me.
Conforto lui, mi sento forte
ma non so che fare,
raccontare la vita come
uno stupido marinaio per sfuggire,
strizzare i suoi occhi e dire che non
è vero, condivido la teoria dell'inetto
non sono quell'angelo
e non voglio più volare.


dedicata al mio amico gianluca a cui oggi gli è morto il nonno.Piangeva sulla mia spalla ed io non sapevo cosa fare.
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