…
andò a finire che
jack era davvero accessoriato
pure troppo
era superaccessoriato
viveva circondato
da una selva d'elettronica
orologi radiosveglie
galli meccanici computerizzati
che chiocciavano l'alba
soprani striduli di secondi scanditi
cellulari computer palmari
le orecchie di jack
ormai parevano antenne paraboliche
digitali analogiche stroboscopiche
a doppio smalto cablate
per l'alta velocità
iperconnesso
ad un futuro ipertestuale
bhe spero avete capito
dovunque jack si voltasse
c'era un qualche marchingegno
che gli ricordava
chi era dov'era e cosa fare
ORA!
mostri venuti dal futuro
a far presente il lucido presente
della gabbia di sua vita
un giorno jack si ribellò
com'eroe d'omero
piazza pulita fece
col lanciafiamme iroso
pulita piazza fece
strillarono i chips
pigolaron gli orologi
si contorsero i cavi
pure la webcam in fiamme piangeva
nulla!
nessuna pietà!!!
piazza pulita fece jack quel giorno
con freddo occhio azzurro
tinto di vendetta uscita di foresta
e fu silenzio
silenzio assoluto
perfetto
puro
…
basta
mostri
venuti
dal futuro
a insegnarci il presente
…
…
…
…
…
oddio
c'era ancora qualcosa…
jack si sforzò di ignorarlo
prese un foglio bianco ed una penna stilografica
anzi no
prese un foglio bianco
un penna d'oca
e succo di more
intinto
provò a concentrarsi sul passato
di questa storia
provò a scrivere com'era il passato
a farlo vivere di nuovo
ma c'era una presenza
che non andava via
jack così pensò
"è proprio cieco fin dalla nascita
va solo avanti e non balbetta mai
questo implacabile perdigiorno
zampetta impietoso
come grillo dai polmoni d'acciaio
mi ruba l'attenzione
mi spezza l'anima a tocchetti
…
…
…
così vacuo e vano
…
come serpe senza l'occhi
…
così debole eppur sempre presente
…
tic-toc che batte
…
eccolo lì
…
ecco il mio padrone
…
dannato cuore mio".
13/11/03