Con gli occhiali sul naso
sferruzza la morbida lana
per un pronipote atteso
prima che la sorte diventi sovrana.
Nelle rughe la sua storia
nella mani la sua sapienza
nei ricordi un po’ di gloria
tra valigie di sofferenza.
La lettura è per lei sconosciuta
se non il libro della vita
e aspetta senza paura
l’ultimo temperar di matita.
Saluta gentile i passanti
non ricordandone le facce
e scorge un viso fra tanti
cercando nella memoria le tracce.
Le porge con un inchino un fiore
e questo gesto la imbarazza
ringrazia con un sussulto nel cuore
e sulla mano le pone una carezza.
Saby 2005 – Dedicata ad una nonnina che non c’è più.