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Pubblicata il 09/07/2005

Resta fra i tuoi ripari
perché il vento non ferisca
lo sguardo antico, sfinito
dalla dolcezza naturale
delle solitudini interiori

Lascia che scorrano i giorni
degli uomini disponibili
dei nuovi cannibali
dagli occhi freddi, senza sentimenti

Quest’alba eterna, lunga una vita,
che noi spezziamo in briciole di tempo
nel calice dell’ostia benedetta,
annega in una nuova primavera

Deborda l’onda lungo la sabbia
sospinta con violenza dal mare,
un cappio stretto doma il vento
fino a quietare polvere e aghi di pino.

Luccica d’argento all’orizzonte
un vascello deserto dalle vele bianche
c’è ancora tempo prima che faccia notte
c’è ancora mare prima di nuove rotte


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concordo pienamente con Sera!
splendido omaggio a un panorama incontaminato ..
bravo!ciao
pat

il 10/07/2005 alle 15:14

E anche trovare i tuoi commenti è una gran bella cosa!
Ciao amica mia

il 11/07/2005 alle 12:40

Grazie Pat, è bello entrare in una nuova casa e trovare subito amici che ti leggono!
Ciao

il 11/07/2005 alle 12:41