Questa Terra è la mia casa,
il cammino di ogni giorno,
l’orizzonte brulica di pianure,
mi sorprende un vento caldo.
Sponde di superbia tra di noi,
nuvole che corrono in cielo
come carribù
sulle vaste praterie.
Scintillio cristallino d’acque
dove peschi sogni d’inquietudine
mollica e vermi in un’estate
di tre ore.
Sfuocata immagine
teatro di pietra,
il tuo cuore...luce giusta
per una fotografia in bianco e nero.
Sono un reticolo complesso,
i miei pensieri tumultuosi
esercitano flussi di fughe estive
che si incuneano nel mio cuore.
Nel fondo l’unico passaggio possibile
verso Ovest...apro la strada al futuro.
Nell’isolato crocicchio ferroviario
aspetto al solito binario,
il gusto di nuovo scambio.
Sono ricca sorgente calda,
salvo il mio destino,
scintillano fantastici castelli,
accarezzo un cervo,
splende sereno un temporale estivo.
I miei occhi piangono lacrime
verde scuro della valle,
i nomi diventano banali,
le mie gote intriganti.
E...nel lago a specchio dei tuoi occhi
Milano diventa il bosco dei miei sogni,
dove orsi e lupi ricominciano
a girovagare, liberi.
Fascine di salici odorosi
m’aspettano, slego la fune
dalla pertica di legno,
conduco la barca dei tempi
non combinati, nel fascino
di questa città dove il clacson
non suona più.
Ho schiacciato a piedi nudi la serpe
nella carreggiata,
e...c’è ancora bisogno di Sole.
Note:
Dedico questa poesia a MILANO
Alexia