PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/07/2005
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Seduto in camera
col rumore della macchina da scrivere
tra mucchi di libri correttamente separati
tra quelli da leggere e i preferiti tuoi intramontabili
disposti quà e là con ritagli di giornali alcuni strappati nella fretta dai contorni seghettati
altri ritagliati con cura quasi per denunciarne l'importanza.
La finestra è aperta completamente invasa dal vento che guizza sulle tende champagne striate di grigio fumo e quel rigolo che si consuma si aggiunge ad esse con l'elegante complicità dell'invisibile..
Sei vestito con una maglia di seta bianca a trama fine del tuo odore.
Io stesa sul letto non rifatto con pieghe di sudore asciutto odoroso di silenzio rubato e sulle gambe sollevate la curiosità di un libro.
Di tanto in tanto vieni a molestare il pollice o per assaporare il ventre piatto con piccoli morsi, mi guardi e ritorni dalla tua signora metallica.
Le tue dita su quei tasti bagnano i fogli di offese ed ogni qualvolta un pensiero non ti piace ti fermi a riflettere con le rughe sulla fronte e alzando lo sguardo verso me cerchi la mia attenzione per un consiglio ma la mia finta noncuranza ti blocca e prosegui a battere sui tasti senza bisogno di vedere accelleri il ritmo in preda ad una frenetica ispirazione che attraverso i miei occhi troverà compimento..
D'improvviso arresti la corsa le rughe si assottigliano ti abbandoni sulla sedia che scricchiola e ritorni da me esausto e libero ed hai l'odore delle parole masticate.
Chiudo le pagine nel quale mi ero immersa le poggio delicatamente sul comodino attenta a non far volare via stracci di carta dai pensieri catturati a volte tirati fuori dai pantaloni non leggibili..
Ti guardo, io non parlo,tu non parli nessun desiderio di farlo..
mi sorridi

sfinge
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