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amore, s’io potessi con un gesto della mano
prender metà del tuo dolore, e dopo ancora
per scherzo del destino farne miei tre quarti,
oppur financo, per bisturi od osmosi,
tutto a me trarlo intatto, e nulla a te lasciare,
se non pietoso oblio
certo io sono che seppur cieca
tu allora mi vedresti,
tu sorda e muta udiresti le parole
e pronunciarle dopo, come madre
io lieve al fianco mio ti sentirei
frangere l’onda che attraversa nostra vita
invitta e di pietà distinta,
fino al giorno della gran semplificazione,
il bene che ci attende,
inalienabile
6/04/04