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Pubblicata il 02/07/2005




Dàmmi, ti prego, i tuoi diciott'anni,
quando sei fiorita alla vita,
quando il sole di quell'incantato mattino
ti ha circonfusa di magico candore
nella Città Eterna:
tesori non posseggo
che ti possa dare in cambio,
né sconfinati imperi,
né fatati castelli
di cui crearti regina;
ho solo un cuore, solamente un cuore,
un meteorite che vaga smarrito
nel mistero del mondo, un meteorite
refrattario e indurito;
dàmmi, ti prego, i tuoi diciott'anni,
perché si sciolga e mi ritorni un cuore,
che per i tuoi occhi soltanto
riprenda a palpitare.




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