Tintinnano a un refolo di vento
le lune e i soli azzurri e oro,
parlano di spiriti in fuga
parlano di spiriti in arrivo;
circumnavigando
il malessere che stringe
tempie anima e ventre
mi aggrappo all’invisibile
per non rovinare
tra i flutti oleosi
di ricorrenti terrori.
Sul divano trafitto
da inconcepibili sogni,
mi frana addosso
la consistenza dura
dello spazio fra zenit e nadir