…il volo del pipistrello
(in miseria dell'arte borghese)
guarda fuor dalla finestra,
guarda ORA!!!
lo vedi??
scarta, fugge, rompe ogni geometria!!
è pipistrello in volo,
senza casa, senza rotta, senza meta
lui vede solo ostacoli, e li scansa!
così efficiente eppure così cieco
si chiama pippi, puppi, poppi,
ed infiniti temi lì d'intorno
non ha neanche un frullar d'ali
ma primitiva rigida scheletrica,
ala, a pelle sua attaccata,
gli nega di poesia l'amore
fottuto d'incertezza e d'opportunità
alle mammelle piccole di topo attacca i frutti suoi,
li cresce, li nutrisce, in putrida inquietudine,
non c' è purezza nell'espressione sua
vedo riserbo, pianto, e poi risentimento,
voglia di ferie nella calura estiva,
vedo poi orgoglio, germoglio di rimpianto,
e poi il rimpianto a concimar l'orgoglio suo
sterile stupido fragile cazzone,
ci vedo invidia, e bottegaia fede
che il piccolo nutrire ogni mattone sia risposta
oggi e domani alla disperazione sua
lo vedo circondarsi d'affezione,
pesare ogni parola a se diretta,
pesarla, rigirarla, darle corpo
miseria d'alfabeto trasformata
in arabesco d'inquietudine
vola piccino!
scarta d'ogni dove!
conta ai quattro angoli del mondo
quel che rimbomba nella zucca tua!!!
ci sarà sempre oggi,
domani e in ogni dove,
più grosso pipistrello,
a bocca aperta,
tuo volo a far boccone
10/06/03